Monti a Strasburgo

A novembre 2011 David Milley, corrispondente della BBC da Roma augurava buona fortuna a Monti.

Ieri ovazione al Parlamento Europeo per il Presidente del Consiglio italiano. Quello che si definirebbe un “one man show”.

Comincia il suo discorso in italiano, per poi rispondere alle provocazioni in inglese e finire in conferenza stampa, più seriosamente, in francese.

Monti si conferma europeo ed europeista. Convintissimo. Non risparmia nessuno, ma lo fa con il realismo di un tecnico che mira a lasciare il ricordo del grande statista.

Il professore si dichiara onorato per l’invito ricevuto a parlare dinnanzi all’assemblea parlamentare, radunata in plenaria (l’ultima volta fu nove anni fa e viene ancora ricordata per il battibecco tra l’allora Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, e l’attuale Presidente del Parlamento Schulz, durante il quale il secondo venne definito Kapo dal primo).

Il suo discorso si apre spiegando che “abbiamo bisogno di conciliare l’integrazione europea, di cui abbiamo bisogno in dosi sempre maggiori, e la democrazia, alla quale non vogliamo certo rinunciare”. Dopo poco, un’interruzione da parte di un parlamentare europeo britannico, al quale Monti risponde, in inglese, sostenendo che “solo una cultura isolana potrebbe ingenuamente pensare che integrazione significa un super-stato!”. La risposta provoca la prima ovazione. L’aula, o almeno la parte più europeista di essa, si emoziona e scoppia l’applauso.

Il presidente torna subito austero e si scusa per essersi fatto prendere “dalla passione per l’integrazione europea”. Cita il principio della sussidiarietà, della democrazia, dell’integrazione. Prosegue approfondendo sull’ultimo spiegando che “integrazione non significa affatto un super-stato europeo. Il presidente è convinto al contrario che anziché pretendere di inventare la ruota, come si dice in Italia, occorra lavorare sulle istituzioni che già esistono al fine di migliorarle. Sottolinea la grande importanza delle istituzioni europee, delle quali anche lui ha conosciuto la durezza essendo la Commissione stata “mandata a casa” quando lui era titolare del portafoglio della concorrenza. Assicura quindi che “il controllo è stato molto stretto”.

Rigoroso con sé stesso figuriamoci con gli altri. Così Monti arriva all’argomento caldo: la Grecia. Un paese che sembra andare in contro a caos e povertà. Non viene nascosta la durezza con la quale la Grecia e’ trattata negli ultimi tempi. Ma Monti non si risparmia quando sostiene che gli ultimi governi greci potevano essere definiti in tutti i modi, fuorché democratici. In Grecia negli ultimi anni, non nega il premier, sono state messe in atto alcune delle peggiori pratiche in uso in Europa. Chiamandole con il proprio nome queste cattive pratiche sono corruzione, evasione fiscale, nepotismo, appalti pubblici truccati e falsificazione delle statistiche economiche.

Ciò nonostante, Monti tiene a rimarcare, che non c’è la volontà di dividere l’Europa tra i buoni e i cattivi. Difende l’Italia, ma lo fa ponendo l’accento sull’importanza che il Paese riveste nel contesto europeo, e sulla profonda consapevolezza che gli italiani hanno: la manovra non è solo per il bene dell’Europa, ma anche per il bene delle future generazioni.

Inflessibile come sempre, con al suo fianco il Ministro Moavero, titolare delle politiche europee, il professore dice che “non smentirà mai le decisioni prese”. Ha avuto infatti troppe esperienze di governi cialtroni che non rispettavano i patti presi davanti all’Ue.

Il compito di Monti è quello di rilanciare definitivamente il progetto europeo con una Italia capofila, che vuole contribuire a definire gli orientamenti europei come è giusto che faccia uno dei paesi che l’ha fondata e che, malgrado la crisi, continua a essere una delle maggiori economie del continente. Inoltre l’Italia e’ l’esempio giusto di paese che unendo forti valori e principi europeisti al rigore di bilancio che un professore del calibro di Monti può assicurare con il supporto alla sua squadra di tecnici, puo’ rilanciare l’idea di europa a casa, in Italia e nel mondo. Tutto cio’ al fine di riabbattere gli stereotipi, le classificazioni, le false idee di un’Europa a due velocità.

C’è da sperare che si torni a sentirsi corresponsabili per gli sbagli del passato e per le decisioni del futuro per camminare insieme verso una Unione più forte, più solida e più europea.

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Ci andra’ mai tutto in valigia ?

Ci andrà mai tutto in valigia ?
Riuscirò mai a portare tutto indietro con me, senza dimenticare o dover lasciare qualcosa alle spalle. Ci entrerà tutto?
Tutte queste esperienze, tutti questi discorsi, tutte queste emozioni. Ci staranno nelle mie piccole tasche? Nelle mie piccole borse?
Forse no, ma troveranno di certo posto nelle nostre grandi e spaziose anime.
Laddove qualcuno ha un divano, un altro una piccola coperta, un altro ancora dei cd pieni di musica. E foto, momenti rubati all’eternità e resi immortali. Le facce strane, quelle annoiate, quelle stanche e quelle incazzate. E tanti sorrisi. Spontanei o ricercati. Sempre sinceri.
Riuscirò mai a riportarmi tutto a casa.
A mettere tutto queste emozioni, queste novità, queste amicizie, tutti questi attimi rubati alla quotidianità così avaramente in un posto tranquillo e lontano dalle ansie della perdità. Quanto può essere grande la nostra anima ?
Solo oggi riesco veramente a interrogarmi. E a pensare che forse si, è proprio un grande baule.
E mi trovo qui, continuando a lasciare ogni giorno un altro frammento, un altro ricordo, un altra foto scattata.
Sperando che niente cada nell’oblio.

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Potete cominciare a farlo oggi !

Per cominciare una giornata…sperando nel regno della possibilità…

“Certe persone hanno troppa paura per pensare che le cose possano essere diverse. Credo sia difficile per certa gente abituata alle cose così come sono, anche se sono brutte, cambiare. E si arrendono. E quando lo fanno, poi tutti ci perdono. Un sogno per domani è difficile, non lo puoi programmare. Devi guardare di più le persone, tenerle d’occhio per proteggerle, perché non sempre vedono quello che gli serve. E’ la grande occasione per riparare qualcosa… puoi riparare una persona.”

Trevor (Haley Joel Osment) in “Un sogno per domani”

“Se c’è un parola che non conoscete … c’è un dizionario sulla parete di fronte !!!”

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Famous People who stutter

Learn well your grammar,
And never stammer,
Write well and neatly,
And sing soft sweetly,
Drink tea, not coffee;
Never eat toffy.
Eat bread with butter.
Once more don’t stutter.

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Siamo tutti di Pollica

Perchè il Cilento è in fondo un pò come la Basilicata.

Ed io con i cilentani mi ci sono sempre sentito a casa. Si è sempre instaurato, anche solo chiacchierando con loro, un sentimento reciproco di stima e amicizia, condito da genuino affetto. Un legame che sempre si instaura con la maggior parte dei miei conterranei lucani dopo poche parole di una conversazione

Ed in questo momento il mio pensiero corre a Toni, caro amico e giovane sindaco di un altro paesino cilentano, Rofrano. La mia memoria corre a Caterina, combattiva collega di Università. E a Vincenzo, a Serena, a tanti altri. Persone per le quali nutro profonda stima da quando ho avuto la fortuna di incontrarli sul mio cammino per la loro semplicità e voglia di vivere.

La Basilicata come il Cilento, oltre che confinanti, sono entrambe zone che verrebbero definite “economicamente depresse”. Bassa densità di popolazione, morfologia del territorio abbastanza aspra. Attività economiche: pastorizia e agricoltura di qualità i fiori all’occhiello. Nulla che abbia a che fare con la grande distribuzione insomma.

Small is beautiful.

Piccole sono le cose che ci piacciono e che ci fanno sentire così legati a queste terre.

Cosi come piccolo e delizioso deve essere il porticciolo che quell’Angelo aveva progettato insieme alle sue paesane e ai suoi paesani, insieme a suoi pescatori.

Nell’intervista per L’Unità parlava della possibilità e dei fondi da stanziare per gli enti locali, in particolar modo i Comuni affinchè fosse questo ente, più vicino al cittadino a risolvere i problemi di quest’ultimo. In gergo tecnico, nel diritto insomma, verrebbe definito “principio di prossimità” che insieme al principio di sussidiarietà è così osannato dall’Unione Europea.

Si dovrebbe dunque partire da basso per costruire. Andatelo a dire ad un manovale che tira su case. Prima i pilastri, poi le rifiniture. Vi riderebbe in faccia per la banalità della cosa.

E sembra proprio che questo fosse l’obiettivo di Angelo. Partire dal basso, dai pilastri della sua Pollica per costruire un Sud più bello e poi una Italia più bella.

Il tutto sarebbe stato ovviamente sostenibile.

Insostenibile invece deve essere stato il comportamento del Sindaco nei confronti di qualche sciacallo. Che si tratti di infiltrazioni mafiosa o meno, non importa.

Quei sette o nove (questo importa ancor meno) colpi di calibro nove, continuano a causare un gran boato nella mia testa. Non riesco ad accettare.

Sapete perchè?

Perché forse significa che Vassallo era una eccezione tra gli amministratori della zona e tra gli amministratori del Sud, e italiani oserei dire. Perché non è accettabile e comprensibile alle umane e razionali menti che si possa trucidare in tal modo un esponente della cosa pubblica, essendo dunque consapevoli della risonanza mediatica che tale gesto avrebbe comportato.

Dunque era un segnale, un avvertimento. L’ennesimo. “Qui è robba nostra !”

E la nostra politica ?

Quella nazionale intendo, gli alti livelli. Anche in questo caso l’unico mio pensiero, per una volta ancora corre allo scollamento tra la società civile, tra le persone che ogni giorno fanno questo Paese, ed il modo di governare di chi abbiamo delegato a rappresentarci in Parlamento.

Qui servirebbe occuparsi seriamente di mafia, di ambiente, di sviluppo. E loro invece parliamo di alleanze, di legge elettorale (pur necessaria), di metafisiche divergenze di visioni.

Dovrebbero essere i primi ad ascoltare l’assordante rumore di quella calibro nove (non vuole essere una minaccia o un augurio. Interpretare in modo simbolico).

Dovrebbero sentirseli addosso come se siano stati indirizzati anche verso i loro corpi !

Dovrebbero ascoltarli forti e chiari !

Affinché si possano destare dal loro troppo lungo sonno della ragione !

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/09/07/news/scandalo_della_democrazia-6817624/

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The best part of growing old, is growing up !

“Mamma” è ‘a primma parulella

ca riuscimmo a pronunzià.

Ma ‘a siconna è assai chiù bella; …

Papà, babbo? No: babà.

‘O babà nasce polacco,

nuje l’avimme migliorate.

Sì, ce piaceno ‘nu sacco

chisti dolce lievitate

inzuppate dint’o rrumme,

fatte a form’e fungetiello.

I che gusto, e che prufumme!

Né babà, quanto si’ bello!

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Experiences for life …

“A real delusion is better than a false happiness.”

I find myself in a crossroads my friends.
There are a lot of directions. And everybody is going to take one.
Some of us will take the same. Others will walk alone for a while.
But everybody will have something to remember.

Precious memories and unforgettable moments.

It was such a perfect experience !!!
I have you to thank you for making me so. More awareness.

How can I forget ?

Under the stars and moon and sun. Foot printing in the snow. Smiling and talking and walking on the wind. Arguing about something. But also tasting delicious food from all over the world. Every single day I had something to put in my box. And actually it is so heavy, and it will be difficult carry it back home !!!
This experience definitely open my eyes, and let me know who I’m. Where I would like to go. What are the objectives I want to reach. For what I want to fight in the future.

We are in a crossroad my friend… What’s the matter ? What are you crying for ?

Life is beautiful that way. When you will be on your own, remember that was real and because of this it was more than perfect. I will remember all the laughters. Every funny and angry face.

But wait before to close the box, “there is still another game to play and life is beautiful that way” .

P.S. — My home in the South of Italy is always open to the voyager. Our hospitality is well-know, and our delicious food as well. So, officially, take advantage of my invitation. I will take advantage of yours. 🙂

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A perfect day

Metti una ragazza un pò lunatica, ma tanto simpatica. Metti un greco smart and cool.
Metti un piatto di pasta, un caffè, delle candele, tanta musica e altrettanta magia.
Come tanti pezzi di un puzzle che pian piano trovano il loro posto e l’immagine si fa chiara. Sempre più limpida è la tela della nostra vita nella sua sfocata natura. Solo ora possiamo sentire che la poca chiarezza è solo una peculiarità imprescindibile della nostra natura.
Così siam fatti.
E non si può tornare indietro.
E poi chi vuole tornare indietro???

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Un voto non e’ una semplice croce

Ti invito a leggere l’editoriale di Eugenio Scalfari su Repubblica al seguente link.

Spero domenica andrai a votare anche tu. Non è importante chi. E’ pero importante far capire, che mezzo milione, un milione, un milione e mezzo di persone in Italia scelgono il
proprio leader. Senza i plebisciti berlusconiani. Senza acclamare un idolo come
si fa ad una partita di pallone.
Ma pensando, leggendo e dibattendo davvero sul futuro, nostro, dell’Italia, dell’Europa, e del mondo. E’ un problema storico della sinistra scindersi e non riuscire a coagularsi intorno ad un progetto forte. Alcune volte ciò è dovuto al troppo critismo. Altre volte e solo la risultate della pigrezza di coloro che si definiscono di sinistra.

Se credi che qualcosa debba e possa cambiare, se vuoi anche tu dare un piccolo contributo e alzarti da quella sedia abbandonando i discorsi (alcune volte sterili) puoi recarti alle urne ed essere testimone del tentativo di cambiamento.

Di seguito una mail tratta dal rapporto “epistolar-digitale” tra me e mio padre:

“Buongiorno,

Cosi, come prima risposta, direi che forse non voterei nè Franceschini, nè Bersani, ma Marino.

Ma sarebbe un voto perso e lo so. Però la figura di questo medico, che ha studiato e lavorato all’estero, conosce altre lingue, è stato in prima persona un “emigrante”, mi farebbe sperare in un vero cambiamento per l’Italia.

Tornando con i piedi sulla terra, prima di mettere la croce, farei un pari e dispari tra Bersani e Franceschini.

Bersani
è veramente di Sinistra. Forse anche troppo. Mi inquieta sapere che alle sue
spalle c’è D’Alema ( unico artefice delle dimissioni di Veltroni).
Non posso proprio condividere la sua idea sulle alleanze: Bersani alle prossime elezioni
sarebbe pronto ad allearsi con UDC o qualche nuovo partito della Sinistra
(tipo Sinistra Arcobaleno di Niki Vendola, che invece a mio paere andrebbe
inglobata nel PD e non tenuta fuori. Cosi da spostare realmente l’asse del Pd
piu a Sinistra).

Il PD di Veltroni era un partito a “vocazione maggioritaria” che doveva governare non dico da solo ma al massimo con Di Pietro. Perchè? Beh semplicemente perchè la storia insegna. Il governo Prodi, giunto al potere con la coalizione l’Unione, era sempre in balia di ricatti e ricattuci da parte di piccoli partiti, e alla fine Mastella ha fatto quel che ha fatto. Un grande
partito riformista non può permettersi di avere queste spine nel fianco. Può
anche sbagliare, ma che lo faccia da solo !!!
Abbiamo già troppe teste da mettere d’accordo dentro il Partito !!!

Ecco perchè, forse forse, alla fine il nostro Franceschiello lo riconfermerei. E l’erede di Veltroni, che anche se un pò troppo sognatore,nel PD ci credeva veramente. Ma conciliare tante teste e fare la voce grossa non era nell’indole veltroniana.

So che non darebbe credibilità al partito, perchè c’è tanta gente che neanche sa chi sia
Franceschini. Ma poi penso che inviando l’articolo di domenica ad alcuni amici,
e parlandoci piu tardi, hanno chiamato Eugenio Scalfari “il giornalista
che ha  scritto il pezzo” perchè nenache sanno chi è, ed allora ho pensato che è meglio
sbagliare con la propria testa pensante che farsi problemi sulla maggiore o
minore popolarità di un leader politico.

E forse alla fine su quest’ultimo ricadrebbe la mia scelta.

Ma in fondo, l’importante, resta sempre andare a votare.

Buon voto, buona giornata e a presto.

GC “

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Bike around

La città devi scoprirla da te. Te ne devi restare da solo con lei a volte. E devi corteggiarla. Senza pretese. Cosi sono uscito con la mia bici. Senza meta.
Ma non ho preso la strada per il centro. Sarebbe stata la cosa pià semplice da fare. Ma sentivo che da un’altra parte qualcosa mi stava aspettando. E poi il centro. Il centro è sempre a due passi. E’ sempre la meta più vicina. Con il suo profumo di pulito, e le fioriere rigogliose.
Ti inganna come una ragazza il sabato sera.
Ma pedalando allontani anche questi ricordi. Farlo senza direzione poi, non ha prezzo. Senza mappa.
Tu e la strada.
E la città che pare abbracciarti ad ogni giro di catena, sempre più forte. Quasi fino a soffocarti. Quindi sei constretto a fermarti ogni tanto. A prendere le novità con calma, senza esagerare, a piccole dosi.
E puoi perderti in una periferia in cui i palazzi non sono alti, dove puoi ancora vedere il cielo senza dover alzare troppo la testa con la fastidiosa sensazione di perdee l’equilibrio.
Alberi e parchi. Parchi con le altalene, con i campi da basket e da calcetto dove ragazzini impertinenti tentano di emulare le gesta dei loro idoli,
E lungo il cammino, tante bandiere. Tante lingue. Tanti suoni e odori diversi.
Diversità con la quale puoi sentirmi a casa. Tra gli odori dei bazar turchi e le foto dei coiffeur africani. Taglio alla Martin Luther King, please. Per continuare a sperare.
E’ tutto questo la periferia olandese. Questo e molto altro.

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